mercoledì 20 aprile 2011

Lorenzo e Lisa (di Alessandra Toscano)

Appena nata già ti portavo in me, chicco di melagrana.
In una culla di pietra serena, al centro più roseo della bellezza,
figlio, venisti al mondo, e il mondo a te.
Non mi saziavo mai di rimirarti, la notte sognavo, curva sul tuo sogno.
Un palpito di ciglia, i ricci sulla nuca, nero di capricci, bianco di sorriso,
nel nero di una sala o nel cerchio bianco di luce sulla carta,
danzando con le dita sulla scacchiera del pianoforte,
crescevi di statura e di pensieri. Che febbre avevi, da fare tutto in fretta?
Avevi nostalgia del paradiso? Ti ripugnava cedere, sporcarti?
Volesti la volontà mettere a prova? Che guerra combattevi, soldatino?
Forse pensavi di volare via, solo un pochino, vedere il cielo
e poi tornare indietro.
Riccetti belli, perché non hai pensato che forse non saresti più tornato?
I figli vanno via, si sa, sono del mondo.
Ma il mondo che hai lasciato a me è buio, ed è salato: viaggiatore,
sbadato, hai messo nella sacca anche il mio cuore.
Aspettami almeno da di là, ti devo dare uno schiaffo e tanti baci,
poi ascoltare ciò che hai imparato. Vivo, vivrò col tuo pensiero,
adesso che sei grande capirai, cammino sul filo teso del passato,
vivo per te, così potrai restare.

3 commenti:

  1. alessandra, non ti conosco, non so cosa fai quanti hai ecc ecc, ma sai toccare il cuore, hai cantato una storia purtroppo senza confini, senza tempo, con parole dolcissime. ho gli occhi lustri, il magone, apri la ferita e la richiudi con dolcezza.
    lisa, se alessandra è tua amica, almeno in questo sei fortunata.
    abbraccio tutte e due e marco.
    stefania

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  2. Cara Stefania,
    Alessandra è una mia amica e ha scritto queste bellissime parole per me e per Lorenzo.
    Ne vado fiera, veramente.
    La mia vita è una tragedia giornaliera, lo puoi immaginare.
    Anche io non h niente altra da aggiungere, perché il mio dolore è inesprimibile.
    Un abbraccio,
    Lisa

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  3. è superfluo dirti che sono qui. se mai desiderassi vedermi.
    è difficile scrivere, anche solo formulare una frase, sembrano tutte ridicole queste frasi e queste parole, inadeguate, pesanti come macigni e al tempo stesso troppo leggere e frivole.
    soprattutto inutili.
    cara Lisa ti voglio bene, non mi vergogno a scriverlo, appartieni a quel mondo passato tanto diverso, a quella sfera di affetti coltivati da piccole, che sfidano il tempo.
    ti abbraccio
    stefania

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